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Pietro Scaramuzzo sul blog Na boca do povo, 1 ottobre 2014

 

Palestra Itália. Quando gli italiani insegnavano il calcio in Brasile

 

Quando si arriva a São Paulo da italiani è facile sentirsi in casa. Dicono che la capitale economica del Brasile abbia più discendenti di italiani che Roma. E non c’è da meravigliarsi se si pensa che i quartieri tradizionalmente italiani come la Mooca,Bela Vista (meglio noto come Bixiga) e Brás coprono un’area vastissima. C’è l’Edifício Itália, il maestoso grattacielo nel pieno centro della città, che omaggia il forte legame che da decenni lega l’Italia al Brasile.

E poi c’è il calcio. Come poteva non esserci? Ma qui non si parla del calcio brasiliano. Non ancora. Si parla del calcio azzurro di inizio secolo e di come gli emigrati italiani abbiamo creato quello che oggi conosciamo come Palmeiras.

La storia, raccontata con dovizia di particolari da Vincenzo Fratta nel libro Palestra Itália – quando gli italiani insegnavano il calcio in Brasile, inizia nel 1913 quando Luigi CervoVincenzo RagognettiEzequiel Simone e Luigi Emmanuele Marzo decisero di pubblicare sul giornale italiano in Brasile Fanfulla un annuncio per reclutare calciatori per una squadra di calcio tutta italiana che il 26 agosto di quell’anno nacque sotto il nome Sociedade Esportiva Paléstra Italia.

In circa 130 pagine pregne di date e di nomi, Fratta racconta una storia divisa tra vittorie e sofferenze, di come 327 gol facciano di Ettore Marcellino Domingues il miglior marcatore della storia del Palmeiras, dei primi scudetti, dei magnifici anni trenta, per arrivare ai periodi più bui durante la Seconda Guerra Mondiale. In quegli anni, una campagna di odio contro la squadra italiana decretò la fine dell’avventura della Palestra Itália e la nascita di quella che ancora oggi è conosciuta comeSociedade Esportiva Palméiras.

Parla di calcio Fratta, ma anche di immigrazione, di integrazione, di come, in tempi non troppo lontani, gli italiani si sono trovati dall’altro lato del campo, quello dei migranti. Ma parla anche di riscatto, di orgoglio, di rinascita. La storia del Palméiras e della Palestra Itália, in fondo, è tutto questo. É un pezzo di storia italiana che ognuno di noi dovrebbe conoscere.

 

 

 

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