All’inizio degli anni Trenta del secolo scorso gli orrori e le distruzioni del secondo conflitto mondiale sono ancora lontani e il Fascismo non ha assunto la connotazione negativa che adesso l’accompagna. Al contrario il regime di Mussolini gode di grande consenso, la sua visione del mondo e il suo modello economico sono studiati e apprezzati in Europa e nel resto del mondo.
Il giornalista e scrittore Plínio Salgado, ispirandosi all’esempio italiano, riunisce intorno a se quanto di meglio il Brasile poteva offrire in termini di «pensiero, etica e contatto con l’anima nazionale», dando vita nel 1932 all’Ação Integralista Brasileira (Aib).
Il Movimento Integralista diviene subito il primo partito di massa del paese verdeoro, sviluppando una dottrina originale, una proposta politica rivoluzionaria, e avviando una mobilitazione senza precedenti fra i ceti medi urbani e in larghe porzioni del ceto operaio e contadino.
Fra i militanti e i dirigenti dell’Aib si annoverano molti figli di quegli italiani (oltre 1milione e 200mila) che a cavallo fra l’800 e il ‘900 sono emigrati nel grande paese sudamericano e della precedente immigrazione tedesca che si era insediata nel Sud del Brasile. Di origine italiana è il giovane giurista Miguel Reale, responsabile della Dottrina dell’Aib, mentre di ascendenza tedesca è lo storico Gustavo Barroso, capo della Milizia integralista.
Nel dicembre del 1937, quando la sua crescita l’ha portata ad un passo dalla conquista del potere, l’Aib viene messa fuori legge a seguito del Colpo di Stato del presidente della Repubblica uscente Getúlio Vargas. L’instauratore dello Estado Novo, in pochi mesi smantella il Movimento integralista e inizia un percorso che porta il Brasile a schierarsi nel 1942 a fianco degli Stati Uniti nella guerra contro la Germania e l’Italia. Dopo il ’45, nel mutato scenario nazionale e internazionale, Salgado riprende sotto nuove insegne l’eredità dell’Integralismo.
Il libro ripercorre la genesi culturale e politica e lo sviluppo dell’Aib, soffermandosi sulla figura dei principali leader, la struttura e i rituali del partito, i rapporti con il Governo italiano, la fine del Movimento e le vicende degli integralisti nel dopoguerra. Il capitolo dedicato all’Italia e quello in appendice al libro, che narra il percorso successivo di Miguel Reale, gettano una luce sulle tappe dell’immigrazione italiana e sul contributo dei nostri connazionali allo sviluppo del Brasile moderno.
Tre scritti dei principali ideologhi dell’Aib – Salgado, Barroso e Reale –, proposti in appendice, arricchiscono questo primo lavoro in lingua italiana sull’Integralismo.
Edizioni Settimo Sigillo, Roma 2011, pp.158 € 20,00